Oggi a pranzo chiacchieravo con un mio amico, che viene dal Niger ed è in Italia per studiare.
Stavamo commentando i fatti di Firenze del 5 Marzo, in cui un uomo senegalese, Idy Diene, è stato ucciso sul Ponte Vespucci. L’uomo che l’ha ucciso ha spiegato che aveva intenzione di suicidarsi e che poi, arrivato al ponte Vespucci, aveva visto questo nero passeggiare e senza pensarci gli ha sparato. Così da poter “passare il resto della sua vita in galera”.
“Se fosse stato il contrario, un nero che a caso spara a un bianco” mi faceva notare il mio amico “sarebbe stata la rivoluzione: il bianco che a Macerata ha sparato a dei neri… dopo hanno detto che è pazzo! quest’uomo a Firenze, stanno dicendo che ci sono problemi psicologici. E poi leggi i giornali, e qualsiasi cosa fa un nero, cose gravi, se la prendono con gli immigrati.”
“per i bianchi è questione di psicologia, allora giustifichiamo tutto. Per i neri, il problema è il loro essere nero, invece”.
Mi ha fatto riflettere tantissimo, sopratutto perchè ad un certo punto mi ha detto che lui ha paura ad uscire di casa, in questo periodo.
Mi sembra assurdo, ma purtroppo non lo è. E mi chiedo cosa possiamo fare, come poterci impegnare noi in una battaglia così grande. In un Paese in cui le elezioni sono state vinte da esponenti che da sempre incitano all’odio verso l’altro, in un Paese in cui non ci si preoccupa più quando si vedono persone in strada o quando si parla di ragazze che subiscono la violenza sulle strade, in un Paese che giustifica la violenza contro chi è considerato diverso. In un Paese che finanzia aziende e eserciti che provocano la povertà in diversi paesi africani e poi si oppone all’accoglienza delle vittime che lui stesso ha generato.
Intanto quello che si può fare è esserci, dare la nostra presenza. Domani a Firenze ci sarà un corteo di Pace e Solidarietà per ricordare Idy Diene e contrastare l’incitamento all’odio verso migranti e rifugiati. Ecco l’appello:
“Mentre aspettiamo fiduciose le conclusioni del lavoro della magistratura sull’omicidio del fratello ed amico Idy Diene, invitiamo tutte la cittadinanza di Firenze, le istituzioni cittadine e della Toscana tutta, le organizzazioni della società civile, i sindacati, le organizzazioni religiose ad unirsi a noi Sabato 10 marzo 2018, per ricordare il nostro fratello e amico Idy Diene, ultima vittima di una follia omicida.
Vi invitiamo a marciare pacificamente con noi e riaffermare che siamo uniti nel dire basta ad una violenza omicida che, non solo getta famiglie nella sofferenze, disperazione e paura, ma mina anche la coesione nelle nostre città”