Ragazze e maschere. Incontro con la sofferenza lungo le nostre strade!
Non chiamiamole prostitute ma ragazze di strada: a Piacenza il sesso a pagamento si fa lungo la statale.
Ciao a tutti,
Davide da qualche tempo, anni direi, passa una sera a settimana circa lungo la statale che esce da Piacenza e porta verso Cremona, la famosa Caorsana. il suo obbiettivo? Incontrare le ragazze che si prostituiscono lì. La statale è famosa perché la sera si popola di un gran numero di ragazze e anche un discreto numero di uomini, obbligati a vendere il proprio corpo perché finiti in giri mafiosi o perché spinti dalla propria miseria…
Per rispetto quindi a chi si trova incatenata a quei marciapiedi, a quelle strade userò il termine “ragazza di strada” e non “prostituta”. Aboliamo ogni parola che faccia pensare ad un lavoro volontario!
Ma vi lascio alle sue parole!
Davide incontra le ragazze di strada.
Quando hai iniziato ad andare in strada per incontrare le ragazze?
Ho iniziato 5 anni fa, dopo aver fatto per diverso tempo l’esperienza in strada con i senza fissa dimora di Milano.
Qual è stata la tua prima impressione?
La prima volta che sono uscito in strada mi sono sentito impotente davanti alla fragilità umana, impotente perché andando in strada non cambi le cose, puoi solo fare un pezzo di strada con queste ragazzine, dedicando loro un po’ del tuo tempo. La mia impressione è di avere di fronte delle bamboline di porcellana, fragili e impaurite anche solo di un abbraccio.
Cos’è importante sapere, per chi esce in strada come te e si confronta con il fenomeno della prostituzione? È veramente pericoloso come dicono alcuni?
E’ fondamentale sapere chi hai di fronte, delle schiave di un sistema malato. Queste ragazzine portano dentro tanto dolore, fuori invece si rivestono di maschere costruite per difendersi. Sulla strada si incontrano tante storie, tanta sofferenza, ma io non ho mai avuto paura, ti accorgi subito se si è entra in relazione con qualcuno che ti può mettere in pericolo, ti accorgi subito se le donne sono controllate a poca distanza, e in quel caso te ne vai.
Quali consigli daresti, soprattutto ad un uomo che magari vuole cimentarsi?
Di pensare, andando in strada, di non aver di fronte una donna provocante, ma una persona bisognoso di amore.
Cosa ti fa continuare ad uscire in strada?
La necessità di incontrare Gesù. Nei loro volti lo trovo, nelle loro ferite mi (ri)chiama e si rivela a me.
Non si è da soli per le strade!
Davide per fortuna non è da solo, negli anni si è creato un gruppo di volontari che esce quasi tutte le settimane a Piacenza la sera per incontrare queste “ragazzine”, bloccate in questa vecchia e sempre nuova schiavitù. Non tutte le settimane purtroppo perché la Comunità Papa Giovanni XXIII ha forze limitate su questo fronte, di solito ogni quindici giorni almeno… Inoltre in ogni regione italiana si può trovare un associazione o un altro gruppo della comunità che condivide delle serate con queste ragazze!
Se siete interessati, ovunque abitiate, potete scrivere una mail a: antitratta@apg23.org , vi risponderanno e diranno chi sentire che opera il più vicino a voi!
Spero passiate un buon weekend e per chi è dalle parti di Piacenza, vi aspetto in via Pubblico Passeggio, oggi, sabato 9 febbraio alle 16:30, per la fiaccolata in ricordo di tutte le vittime della tratta, per provare a risvegliare le coscienze di tutti quei clienti che ne abusano il corpo in cambio di denaro!
A presto!
Giorgio
“Una serata d’incontri e di sguardi, di silenzi assordanti davanti al dolore e alla vergogna. Una serata di gioia e di celebrazioni davanti alla bellezza di essere tutte figlie, donne e sorelle. Una serata da vivere in punta di piedi, con delicatezza.“
[Frasi di varie riflessioni dopo una serata in strada ad incontrare le ragazza vittima della tratta a Cuneo]