Eravamo più 300 giovani per lo stesso scopo. Lunedì mattina , 19 marzo, Papa Francesco ho voluto incontrarci prima di iniziare i lavori . Ci ha ringraziato per aver accettato l’invito … chissà se lo sa che per noi era un onore e noi dovevamo ringraziare lui.
Le sue parole quella mattina ci hanno dato coraggio , ci hanno riempito di speranza che i giovani , credenti e non , sono importanti per la Chiesa , che ci vuole ascoltare , che ci prende sul serio.
“…per fare uscire quello che ognuno di voi e di noi abbiamo nel cuore. Parlare con coraggio. Senza vergogna, no. Qui la vergogna si lascia dietro la porta. Si parla con coraggio: quello che sento lo dico e se qualcuno si sente offeso, chiedo perdono e vado avanti. Voi sapete parlare così. Ma bisogna ascoltare con umiltà. Se parla quello che non mi piace, devo ascoltarlo di più, perché ognuno ha il diritto di essere ascoltato, come ognuno ha il diritto di parlare” che forza che è questo Papa . Ci vuole per quello che siamo , no per quello che il mondo vuole da noi. “…non siete tutti cattolici e cristiani, nemmeno
tutti credenti, ma siete certamente tutti animati dal desiderio di dare il meglio di voi. E io non ho dubbi su questo” ecco penso che non giovani abbiamo bisogno proprio di questo . Che qualcuno abbia fiducia in noi. È stata una settimana piena di incontri , bella , molto bella.
Ho sperimentato la bellezza del diverso .
Ci hanno diviso in 20 gruppi noi presenti , e in 6 gruppi i giovani che ci seguivano online . Dopo 3 giorni di lavoro nei nostri gruppi abbiamo creato un documento
lavoro nei nostri gruppi abbiamo creato un documento unico con i lavori dei ventisei gruppi. Che ricchezza!
Tutti da paesi diversi , ma non importa , perché già il secondo giorno sembrava che eravamo insieme da una vita .
… Non so se a Papa è piaciuto il nostro documento , ma sono sicura che questo è un grande passa avanti che la Chiesa ha fatto . Spero che ne vedremo il frutto.
Enkolina