Vincenzo, da “uomo nuovo”, in dieci versi ci racconta quella che è stata la sua Rinascita grazie al percorso del Cec, Comunità Educante Con i carcerati.
Aprire le ali e volteggiare su questo cratere: il carcere.
Delitti, ingiustizie, sopraffazioni.
Appoggiarsi sul muro di cinta.
Il sole e la terra si baciano. L’immenso, la profondità, l’amore: mi manca Dio.
Riapro le ali: è ora.
La cella, la conta, il rumore delle chiavi sul ferro gelido.
Aspetto, aspetto…e aspetto. Giorni, mesi, anni.
E poi, poi il CEC. Un percorso, un cammino verso la conversione, verso il cambiamento. Il tempo, ognuno il suo, è scandito dal metronomo del “piano piano”. Conoscere se stesso e confrontarsi con le proprie fatiche, non è facile.
Scelte sbagliate, mancate responsabilità,dolori inflitti ed inflittosi vengono toccati e letti cercando di dare un nome a quello che è stato.
“Una lotta feroce con se stesso”, per scoprire che le sbarre non erano intorno a noi, ma dentro di noi. Fidarsi ed affidarsi per spiccare il volo dal “muro di cinta” e non rientrare più nella cella delle nostre tristezze.
L’uomo non è il suo errore.
Vincenzo
Per saperne di più sul CEC: