Da ormai una settimana tutti i capodanni Fuori le Mura invernali sono finiti. Abbiamo incontrato senza fissa dimora, giocato nei campi rom, cenato in strada o alle mense e scherzato e festeggiato all’interno degli istituti penali o in quartieri a rischio. Incontri forti, belli davvero! Adesso si ritorna a casa, si ricomincia a studiare e lavorare, si riprendono gli impegni quotidiani e la normalità delle giornate diventa di nuovo la nostra vita.
Il passaggio dal Fuori le Mura al Dentro le mura è sempre difficile. “ti rendi conto di quante cose insipide ci sono nella tua vita” dice Veronica. “Durante i Campi mi scopro diverso, vedo lati di me che a scuola non riesco a tirare fuori. Mi sembra tutto superficiale quando sono a casa, non vedo l’ora di tornare qui ogni volta…” diceva Marco durante un momento di riflessione.
Poi si riprende il ritmo di prima, si corre di qua e di là tra mille impegni, il Fuori le mura rimane nel cuore. Ma… basta?
Perchè andiamo fuori le mura? per caricarci emotivamente e poi tornare a casa come se non avessimo visto nulla? per prenderci la nostra boccata d’aria e correre sempre? ma allora per chi è che andiamo in strada… per incontrare e farci sconvolgere dall’altro o per pura gratificazione?
“una volta che hai visto non puoi far finta di non vedere” diceva il Don. Quello che vedi non puoi solo portarlo come emozione, deve sconvolgerti la vita, era questo il Fuori le Mura per don Oreste. “Cosa te lo impedisce?” chiede ancora il don. “Cosa ti impedisce di interrogarti quando vedi un fratello star male?”
“Il fuori le mura deve entrare nelle nostre giornate, altrimenti il Campo non ha senso. Se torno a casa e tutta l’attenzione che ho avuto per gli altri sparisce e non sento più l’ingiustizia che ho visto, allora non ho preso nulla… Se torno e tutto è come prima, dentro di me non è cambiato nulla… che senso ha?” è uscito fuori durante un incontro.
Quanto è difficile portarsi a casa tutto questo, quanto è difficile cercare sempre l’autenticità nella quotidianità, mettersi in ascolto, ricordarsi e impegnarsi per le ingiustizie che ci sono… Una paura grande è sempre quella di non riuscirci, di perdere tutta la vita che abbiamo assaporato negli incontri in strada e di farci risucchiare di nuovo da tutto il resto.
“Ma noi fuori le mura ci andiamo per buttarle giù, le mura, a partire dalle nostre. Forse quelle sono le più dure.” (cit. Mister)
“Chi ti impedisce di amare per primo, chi ti impedisce di dire la verità, chi ti impedisce di gettarti nella vita? Chi ti impedisce, ogni volta che c’è un fratello nel bisogno di metterti in discussione per vedere se c’è un posto in casa tua? Chi ti impedisce di vivere mondi vitali nuovi, un nuovo modo di essere? Svegliati! Svegliati!” DON ORESTE
“c’è amore un po’ per tutti sulla cattiva strada”