A distanza di quasi un mese dal Convegno “Una vita X Amare” , oggi lasciamo spazio al racconto di Agnese, giovane della zona Torino-Liguria, che ci fa assaporare qualche breve momento del convegno.
31 e 1 Novembre, la grande festa per i 10 anni della salita al cielo di Don Oreste, abbiamo deciso di ricordarlo con gioia, perché è questo che portava lui, tanta gioia che arrivava direttamente dallo Spirito Santo e infuocava ogni persona che incontrava.
Il nostro guerriero ci ha insegnato a vivere per i poveri, con i poveri, metterci la vita, ma il tutto è possibile solamente attraverso la parola, ed è per questo che in questi due giorni regalavano il pane quotidiano, per ricordarci che senza la presenza del Signore è tutto molto più difficile e confuso.In questo convegno, ho avuto l’opportunità di partecipare a tante attività interessanti, in alcune ho anche avuto il privilegio di essere stata coinvolta, ero contentissima di essere li e poter condividere storie che mi legano strettamente a Don Oreste, mi hanno fatto un’ intervista dove ho raccontato come ho conosciuto Don Oreste e una testimonianza sul servizio anti-tratta; argomento a me molto a cuore, essendo cresciuta insieme a tante sorelline africane e stando nel servizio da tre anni. Quello che ho raccontato è stato un po’ la mia vita fino ad oggi, vissuta con loro, molte volte mi svegliavo con 1/2 ragazze che sono coraggiosamente riuscite a liberarsi dalle Madame andando oltre le minacce, i traumi e le paure.
Sin da piccola ho sempre desiderato di andare con mio papà in strada e una volta raggiunta la maggior età “non aveva più scusanti” potevo andare anche io! E così è stato, sotto richiesta di un fratellino di casa e tanta preghiera, papà (Fabrizio Trovato), ha deciso di continuare il servizio anche in Portogallo. Lì è iniziato il mio servizio, che sto portando avanti tutt’ora.
Al giorni d’oggi il commercio di queste persone è cambiato notevolmente; sono sempre più piccole, quasi tutte, in alcune zone, sono nella fase adolescenziale.
Inoltre ho provato a trasmettere la bellezza e la ricchezza che c’è nel fare questo; portare speranza a chi ormai non ne ha più, o poca, le facciamo capire che hanno lo stesso diritto di vivere libere come noi e che sono uniche agli occhi di Dio e che valgono davvero!
In seguito sono salita sul palco dove mi hanno chiesto presentarmi e raccontare la prima volta che ho conosciuto Don Oreste, domanda difficile dovuta all’età che avevo, ma ho ben impresso un momento, eravamo nella Cappellina di Canazei e lui ci raccontava una storia, adorava farlo e lo faceva con una dolcezza a passione immane, ci rapiva tutti! Era davvero un Santo anche quando era tra di noi!
Un altro avvenimento molto bello è stato quando ci siamo divisi e abbiamo e abbiamo continuato con le attività, c’è chi è andato al CEC, un’alternativa al carcere, dove si usano metodi educativi per scontare la pena, chi è andato in casa dei senza fissa dimora, dalle ragazze vittime della tratta e chi è andato ad incontrare persone imprigionate da dipendenze e in fine chi e andato ad incontrare i nomadi.Sono state esperienze arricchenti, dove abbiamo avuto l’occasione di condividere bei momenti con persone che nella società non hanno mai voce in capitolo, la stessa gente che grida aiuto e nessuno li ascolta. Noi giovani abbiamo provato a rendere concrete le che ci hanno ricordato durante il giorno, citando Don Oreste.
Le giornate sono state riempite anche da filmati, scatck, spettacolini, musica, danze, interventi e tante storie che agli occhi di tanti possono sembrare incredibili, insomma si respirava un ottimo clima.
La notte, in seguito alla messa alla Grotta Rossa, chiesa del Don, siamo stati ospiti della casa di preghiera di San Marino e l’indomani abbiamo concluso andando a salutare e ringraziare il nostro Beato Don che riposa nella mangiatoia.
Sono stati due bellissimi e intensissimi giorni passati in allegria e con tanto amore e felicità che girava nell’aria.Agnese Trovato