“L’altro giorno mentre traslocavo ho trovato il libro che mi ha regalato quel signore della stazione, Marco. è un racconto della vita di Gesù come personaggio storico. Ce l’avevo ancora sul comodino, ma non l’ho mai cominciato. volevo aspettare di ritrovare Marco, di sapere dove era finito.
L’ultima volta lo abbiamo visto ad Aprile, leggeva delle riviste di storia. Gli avevano rubato lo zaino con i vestiti e anche quello con i libri. Mentre parlavamo la voce registrata snocciolava nel sottopassaggio gli orari degli ultimi treni.
Gli ho detto che stavo studiando storia contemporanea e mi ha detto che avrebbe potuto prestarmi quelle riviste. Di libri abbiamo parlato la prima volta che ci siamo visti. Lui era nella hall della stazione, dopo un bicchiere di tè, abbiamo chiacchierato sui libri; i suoi preferiti sono i gialli di John Le Carrè, che si leggono volentieri e velocemente. Mi ha preso in giro per le mie ballerine e ci siamo fatti quattro risate.
Ci ha raccontato che era in strada da poco, da un paio di mesi. Veniva da Modena e, dopo aver perso la casa, aveva girato un po’, fino ad arrivare un paio di giorni prima alla stazione di bologna. Poi abbiamo cominciato a parlare del libro che aveva appena finito di leggere, il Gesù storico o qualcosa del genere e ha insistito per prestarmelo. Io la settimana dopo gli ho prestato un Le carrè, che fortunatamente era tra i pochi che non aveva letto. Aveva una bella ironia anche lui, era incazzato con la vita, ma non così tanto da non interessarsi più a quello che le persone avevano da dire, fosse una conversazione di cinque minuti con degli socnosciuti, la storia vera di Gesù o un libro di Le Carrè.
Mi dispiace non averci più potuto chiacchierare, ma spero e sono convinta che si ancora in viaggio, con nuovi libri, la stessa inquietudine e la stessa gentilezza. Se non parlasse di Gesù sarei molto più propensa a leggerlo, quel libro. ma prima o poi lo comincerò. ”
di Giorgia, 20 anni, volontaria dell’unità di strada di Bologna