“Mi chiamo Teresa, e sono una ragazza che ha avuto modo di conoscere e approfondire la realtà dell’associazione papa Giovanni XXIII.
La mia avventura con questa realtà molto diversa dalla mia e della quale non ne avevo mai sentito parlare prima, è cominciata quest’estate. Partecipai ad un campo della zona di Cuneo organizzato principalmente per le case-famiglia, al quale un mio amico mi aveva caldamente invitata, e che ci terrei a ringraziare per questo e per tutto quello che ne è derivato.
Il vero incontro con la comunità, però, è avvenuto la scorsa settimana, quando ho deciso di trascorrere alcuni giorni in compagnia di persone che dell’associazione ne sono protagoniste e la vivono quotidianamente e avendo la possibilità di uscire in strada ad incontrare le ragazze vittime di tratta.
Ciò che ho trovato veramente prezioso di tutto quello che vissuto, è stato lo scontro tra la mia concezione del mondo esterno e la realtà. Prima d’allora, di situazioni quali la prostituzione, la vita che consumano i barboni e come vengono accolti i disabili nel mondo, mi arrivavano soltanto eco lontani, i soliti blah blah di persone che non le hanno viste con i loro occhi. In quei giorni ho avuto la fortuna, e la sfortuna, di essere testimone delle vere condizioni di quelle persone che compongono i margini della nostra società.
Un breve sunto di quello che ho provato: due grosse e forti mani, ferme si posano sulle mie spalle, e mi percuotono; mi fanno vedere la verità.
Ho ri-scoperto la mia sensibilità di essere umano; ho visto come soltanto un tè caldo può essere di compagnia per tutte le persone che vivono in strada, ho visto l’amore incondizionato di genitori verso figli che non sono nati come loro figli, ma hanno scelto di considerarli come tali.
Ci sarebbe molto altro da dire, ma qualche volta le parole non sono il mezzo giusto per esprimersi e far capire quello che si prova.
Per quest’esperienza di enorme valore ringrazio tutti i ragazzi che mi hanno fatta sentire accolta, che mi hanno fatto capire che c’è un posto anche per me, e che mi hanno portata con sé nelle loro avventure.
Grazie!”
Teresa, 16 anni, Cuneo