Non so cosa avete fatto il weekend scorso, c’è chi l’ha passato in giro per l’Europa. Ecco le sue parole!
In occasione della prima giornata mondiale della povertà indetta da Papa Francesco (domenica 19 novembre) io e altri giovani siamo partiti per trascorrere tre giorni a Bucarest, in Romania, a contatto con le persone più emarginate. Il primo pomeriggio l’abbiamo passato al centro Don Orione, una realtà che accoglie ragazzi e adulti abbandonati con diverse disabilità. La sera siamo usciti per le strade di Bucarest ad incontrare i senza fissa dimora, parlare con loro, ascoltarli e abbracciarli per far sentire loro il calore dell’amore che rompe la solitudine che li circonda. Alla giornata di domenica, oltre all’associazione Papa Giovanni XXIII, hanno partecipato all’organizzazione altre realtà come Comunione e Liberazione, Caritas, le suore missionarie di madre Teresa di Calcutta e i frati francescani. E’ stato bello vedere come tante persone provenienti da diverse associazioni siano state capaci di riunirsi per un fine comune, quale uscire dalla proprie sicurezze e comodità per tendere la mano a coloro che vivono quotidianamente la povertà.
La giornata è iniziata con la messa in Duomo a Bucarest a cui è seguito un pranzo condiviso. Per dare risalto a tale giornata, nel pomeriggio abbiamo animato e intrattenuto i bambini di un quartiere molto povero e degradato nella periferia di Bucarest, Ferentari, attraverso giochi, bans e scenette.
E’ stata un’esperienza breve ma intensa: il poter conoscere realtà diverse dalla nostra ci ha aiutato a capire e anche ad essere grati di ciò che abbiamo. È importante ascoltare il grido dei poveri anche se poi dispiace e spezza il cuore il non riuscire a rispondere a tutte queste voci: con loro ci siamo commossi ma nel tornare a casa loro sono rimasti lì.
Ringraziamo per questa esperienza Don Federico Pedrana e tutti i ragazzi, che da qualche mese vivono assieme a lui la quotidianità del mettersi a servizio di chi ha bisogno, per aver condiviso con noi giovani un pezzo del loro cammino.
“Queste esperienze, pur valide e utili a sensibilizzare alle necessità di tanti fratelli e alle ingiustizie che spesso ne sono causa, dovrebbero introdurre ad un vero incontro con i poveri e dare luogo ad una condivisione che diventi stile di vita. E da questo modo di vivere derivano gioia e serenità d’animo, perché si tocca con mano la carne di Cristo.” [ Papa Francesco]
A presto
Giorgio