Com’é iniziato il viaggio tra i “Fantasmi” della metropoli lombarda!
Ciao a tutti,
oggi le parole sono di un amico che da anni spende la sua vita coi famosi “Fantasmi” che infestano le nostre città (i senza-tetto), Gianfranco, ora a Milano nella “Capanna di Betlemme” della Comunità Papa Giovanni XXIII.
Gianfranco ogni settimana esce in strada di mercoledì sera con altri volontari per incontrare i vari senza-fissa-dimora che si accampano nelle vie del centro milanese e vive con loro un piccolo momento di incontro, uno spazio dove poterli fare sentire persone e non fantasmi invisibili a tutti!
Spero che le sue parole possano stuzzicare l’interesse a venire a vedere cosa succede nel centro della grande metropoli lombarda il mercoledì sera!
L’inizio del suo viaggio con gli invisibili di Milano
Era la fine del 2008, forse dicembre, quando con gli altri ragazzi della comunità terapeutica in cui stavo ho vissuto la mia prima unità di strada, il mio primo viaggio con la comunità a contatto coi “Fantasmi” di Milano.
Rispetto al rigore della CT era un’evasione, una liberazione poter tornare nella Milano dove ero cresciuto, e forse anche questo miscuglio di sensazioni mi fa ricordare una situazione strana, “mista”… Io ero cresciuto con il mito della contestazione, gli anni ’70… Mi sentivo libero ma allo stesso tempo legato alla comunità, perché tutti quei valori fondanti negli anni delle contestazioni li ritrovai nella PapaGiovanni, nella condivisione con gli ultimi!
Perché questo giro? Perché è da qui che parte l’uscire in strada a trovare i senza-fissa-dimora, dal ritenere che…
…il mio star bene dipende dallo star bene dell’altro!!
Ed è uno star bene a vicenda, prima di tutto perché capisci subito quanto sia facile che la tua vita prenda una piega improvvisa e tu ti ritrovi ad essere quello che chiede aiuto, secondo perché nell’uscire in strada sei tu quello che ci guadagna di più, ci guadagni un tocco di Umanità immenso, di vicinanza semplice… Qualcosa che va oltre il semplice uscire con gli amici!
Volontariato alternativo
Passiamo però al concreto, chi esce con noi vede fin da subito che non abbiamo un metodo “efficiente” di aiuto, a volte si passano due ore fuori e incontri solo una persona, non siamo come alcune associazioni che in una sera consegnano vestiti e cibo a centinaia di persone… Non con questo voglio criticare o fare quello che se la tira, ma oggettivamente noi facciamo le cose diversamente. Noi andiamo ad incontrare le persone, ci mettiamo alla pari, a contatto, anche superando la barriera della “puzza” (chi vive in strada non ha per niente un buon odore e l’igiene è proprio la prima cosa che si trascura in quei casi)!
Questo perché secondo noi, soprattutto a Milano, una città dove trovi un sacco di servizi e aiuti dal sociale, dove persino con l’emergenza freddo i dormitori hanno ancora posti liberi, la cosa di cui hanno più bisogno è il contatto umano, il sentirsi esseri umani e non oggetti, o fantasmi!
Questo è anche il motivo alla base del nostro condividere la vita con i barboni di Milano in una casa nel quartiere Cantalupa in via del Mare, non una residenza che accolga e tolga dalla strada le persone, ma una luogo da poter chiamare casa, in cui incontrare persone con cui ci si possa considerare famiglia. Soprattutto per tutti quelli che una famiglia non ce l’hanno più o che hanno perso le speranze, i sogni, ecco… Un posto in cui sentirti accolto e in cui far germogliare di nuovo i sogni e le speranze, in cui tornare a volersi a bene e a voler bene, anche perché senza di tutto ciò moriamo a noi stessi.
La Capanna di Betlemme
Per finire, per chi non lo sapesse, le strutture della comunità che come quella dove sto accolgono i barboni si chiamano “Capanna di Betlemme”! Il nome deriva proprio dalla stalla in cui è nato Gesù, non un castello, un palazzo, ma una grotta… E chi sono stati i primi ad accorrere? I pastori, gli ultimi tra gli ultimi, quelli che all’epoca non vivevano nemmeno all’interno delle mura cittadine!
E come sappiamo che sicuramente non tutti i pastori presenti quella notte si convertirono, sappiamo bene che non tutti quelli che passano dalla nostra capanna non torneranno in strada o non li incontreremo di nuovo sotto un portico a Milano. Tentiamo comunque e ci diamo da fare comunque, non esiste una “lista nera” dove segniamo chi è già stato qui e chi non vogliamo far ritornare!
Bhe, rimane per in fatto che invito tutti a Venire e Vedere… Perché solo così potrete capire di cosa parlo!
A chi fosse interessato…
Spero di avervi incuriosito abbastanza, per chi fosse interessato, vi scrivo il numero (+39 366 349 8343, Ivan) da chiamare se avete intenzione di fare un salto a Milano con noi, e vi spiego già da subito che durante la settimana il ritrovo è di mercoledì alle 21:30 in via Vittorio Veneto davanti al bar “Le Tre Gazzelle, oppure ci troveremo alle 20:15 alla chiesa di san Babila sabato 23 Febbraio per vivere un momento un po’ più strutturato!
Vi aspetto!
Giorgio