Questa è la breve storia di un caldo giubbotto.
Tutto iniziò di notte, al freddo, sotto i neon di un distributore di benzina. Era dicembre.
Come ogni venerdì, anche quel venerdì, siamo andati in strada e Le abbiamo incontrate. Davanti ad un buon tè caldo abbiamo parlato, ci hanno affidato le loro storie travagliate. Ascoltiamo, ma quello che più si fa sentire è il freddo pungente. Noi siamo coperti bene: calzettoni pesanti ai piedi, sciarpa e un caldo giubbotto addosso. Ma Loro no. Infreddolite, indossano un paio di pantacollant e poco più. Lei, volontaria che esce in strada, decide di lasciare a Joy il suo giubbotto. A casa ne ha altri, ma in quel momento il giubbotto era anche una sua necessità, ma a Joy sta meglio. Andiamo via, lei è contenta di aver lasciato qualcosa di sè sulla Strada.
Non si chiede neanchè più che fine abbia fatto quel caldo giubbotto. Passano i mesi, passano circa quattro mesi .
Scendiamo dalla macchina i loro occhi si incrociano. Già prima che inizino a parlare si sono capite. ” Guarda ! Ho il tuo giubbotto. Grazie !!” . E si abbracciano . . .