“L’incontro bello bello che mi porto più nel cuore è arrivato quando di incontri non ne volevo fare davvero più. Era il lunedì sera, Giacomo, Riccardino e io con i nostri pasti ed uno in più pronti per andare alla mensa di strada; avevo tanto aspettato quel momento perché dai è una gran figata questa condivisione, non so, mi sembrava che desse davvero significato a quello “stare con” e dare dignità, perché in realtà tu vai, con la tua cena ed una in più e poi ti metti a sedere sulla strada con la persona che incontri e state li a mangiare insieme, che lui voglia parlare o che si voglia rinchiudere nel suo silenzio, stai a mangiare sulla strada anche tu. Quindi ci siamo incamminati, nella stazione che di solito è piena adesso non troviamo nessuno se non dei poliziotti che controllano i documenti. Per le strade di Reggio anche, abbiamo camminato per quarantacinque minuti senza trovare nessuno con cui mangiare; sono delusa e pronta a svendere questo pasto perché ormai dobbiamo andarcene, Riccardino ha fame e male ai piedi che non vuole camminare oltre, io un po’ arrabbiata, mi sento sola e abbandonata.
Mancano solo quindici minuti, sulla piazza troviamo un indiano, Jass, chiediamo se vuole mangiare e dice di si. Intanto li accanto c’è anche Sunday (ragazzo incontrato all’ Help Center i giorni precedenti) che salutiamo felicissimi di vederlo; seduti per terra preghiamo noi un Padre Nostro e Jass con altri due amici, che nel frattempo si sono aggiunti, in indù. Se all’ inizio non mi ero accorta di niente piano piano mi rendo conto che quei tre sono ubriachi, per un momento poi ce la vediamo davvero brutta. Girandomi però dietro di noi c’è Sunday che con la sua bici è rimasto lì tutto il tempo, poi ci ha spiegato che lui quelli li conosceva ed aveva già capito in che situazione ci eravamo cacciati, cosi è rimasto in silenzio a controllare che non ci fossero pericoli. Non è stata una bella mensa di strada ma io mi porto i gesti di quell’ uomo incontrato solo due giorni prima e che poi non avremmo più rivisto, ed ancora non me lo spiego perché sia rimasto, che si sarebbe potuto infilare in qualche pericolo solo per guardare noi che in realtà per lui siamo sconosciuti. Io so solo che Sunday è rimasto lì tutto il tempo dietro a noi.”
Irene, gruppo giovani zona Toscana