Da Venerdì 5 a sabato 6 maggio 2017 : 24h di corsa contro la prostituzione.
Parto dalla fine per raccontare cosa è stata questa staffetta. Uno degli ultimi interventi all’arrivo, sotto la pioggia battente di Viareggio, è stato quello di Marta Graziani, missionaria dell’Immocolata Padre Kolbe. Ha fatto una riflessione molto interessante sulla strada: il suo invito è quello di far diventare un luogo scomodo come la strada nel salotta di casa propria, un luogo accogliente dove poter ricevere l’altro e intessere legami.
Mentre parlava concretizzavo le sue parole immaginando me, Joy, Peace e qualche altro ragazzo che esce in strada con noi, seduti su delle soffici poltroncine bianche, intorno ad un tavolo sorseggiando del tè e mangiando Pan di stelle, però non al sicuro tra le quattro mura domestiche bensì sotto la luce di un lampione in mezzo ad una strada buia. Nella mia mente la strada non era più un luogo pericoloso, bensì il cuore degli incontri con le Ragazze, non mi ero mai soffermata a pensare in questa ottica, ma in fondo è quello che abbiamo sempre fatto. Per tutti i 140 km, anzi direi più di 500 per noi che eravamo in pulmino, ho pensato a quanto siano stati temerari (e pazzi 🙂 ) questi podisti che hanno scelto di correre proprio di notte, e non hanno corso poco, eh ! C’è stato un ragazzo che si è fatto quasi tutta la staffetta, cioè non si è neanche fermato a dormire !!
Arrivati a Prato alcune delle ragazze dovevano raccontare di sè e della loro vita in strada, però non se la sono sentita, allora, così su due piedi hanno chiesto a me e ad un altro ragazzo di raccontare le nostre uscite in strada e l’incontro con le ragazze. Ho raccontato del freddo di gennaio, quell’umido che ti entra dentro e non se ne va e delle ragazze che invece, mezze nude, erano lì sulla strada a vendersi. Di tutte le storie che raccogliamo, delle foto dei cadaveri sgozzati in Libia che ci ha fatto vedere Joy, delle sue cicatrici sul corpo, e della rabbia e senso di ingiustizia che provo ogni volta che i miei piedi tornano indietro verso la macchina e di lei che invece resta lì al freddo, all’umido. E poi, della continuità, di quanto sia importante la costanza nell’uscire in strada.
Andando a ritroso, arriviamo alla partenza a Firenze. L’inizio dell’ evento si è tenuto in piazza Dalmazia tra canti e balli intervallati da alcuni interventi di istituzioni pubbliche del comune di Firenze. Tutto il popolo di magliette gialle, podisti e non, ha camminato fino ad arrivare al punto di inizio per la staffetta, e poi, start!!! Che la staffetta abbia inizio.
La staffetta podistica è partita da Firenze nel pomeriggio del venerdì attraversando alcune delle principali città del sesso toscane: Campi Bisenzio, Prato, Agliana, Montecatini Terme, Altopascio, Lucca, Pisa e Vecchiano per arrivare a Viareggio il pomeriggio del giorno successivo. L’evento è inserito all’interno della campagna Questo è il mio corpo che chiede al “ Parlamento Italiano di approvare la proposta di legge Bini che vuole, sull’esperienza di altre legislazioni europee, punire il cliente dello sfruttamento sessuale, per togliere così alle organizzazioni criminali la fonte di guadagno e per combattere lo sfruttamento di persone vulnerabili: colpire la domanda per contrastare le conseguenze devastanti che la prostituzione crea. Le donne che si prostituiscono arrivano da ambienti familiari e sociali degradati, hanno alle spalle storie di povertà, violenza e abusi.
Non ci può essere libertà in un comportamento che nasce da una catena di sopraffazioni. ”
Per firmare la petizione http://www.questoeilmiocorpo.org/